Antidotum tarantulae
Fin dal X secolo era conosciuto in Puglia un ballo capace di curare gli effetti provocati dal morso della tarantola, un ragno diffuso in quelle zone che quando pizzicava procurava febbre alta e reazioni assimilabili all’epilessia o all’isteria. Si trattava di un ballo dionisiaco che, sulla base di una musica frenetica e incessante conduceva il “tarantato”, spesso una donna, a ballare senza sosta fino allo sfinimento. Stiamo parlando della pizzica, un ballo della famiglia delle tarantelle che in tutto il meridione d’Italia vengono ballate e accompagnate da voci e strumenti con modalità musicali e coreutiche diverse ma tutte risalenti al fenomeno pugliese del tarantismo.
Curioso il fatto che non tutte le musiche per guarire del morso della tarantola siano veloci e incalzanti, in realtà i suonatori sapevano scegliere la musica adatta sulla base dei diversi sintomi della malattia ed eseguivano brani strumentali di diverso carattere espressivo: è il caso di questo antidotum tarantulae che non è ascrivibile al genere della tarantella ed ha una storia molto interessante.
Nel 1630, dopo un viaggio in Puglia per approfondire le terapie musicali legate al culto di Dioniso, l’abate gesuita Athanasius Kircher scrisse in diversi trattati sull’argomento interessanti informazioni su questa pratica musicoterapica: le credenze popolari, i comportamenti dei tarantati, gli strumenti musicali utilizzati e soprattutto la trascrizione di alcuni esempi musicali, in particolare otto semplici e brevi antidoti.
Il più celebre dei brani da lui riportato è “Antidotum tarantulae”.
Riportiamo la partitura e tablatura suddivisa per soprano (S), concert o tenore (C) e ukulele basso (B), infine le sigle degli accordi per arpeggiare con le chitarre.
Inseriamo anche alcune variazioni trascritte dalla versione registata dal gruppo salentino Ghetonia nell’album AGAPISO del 1994, da poco ripubblicato in cd.